Mostre ed Esposizioni

Preziose collaborazioni con Gallerie italiane ed Internazionali presso cui approdano i diversi progetti.

Nuovi progetti attraverso cui indaga ed approfondisce molteplici linguaggi oltre la fotografia sono attualmente in fase di lavorazione ed ultimati si avviano verso nuove esposizioni nazionali ed internazionali.

PERSONALE

Corpo tra spazio forma e materia – Rocca di Umbertide – Centro per l’arte contemporanea a cura di Giorgio Bonomi

COLLETTIVE

  • 2024 Fotografia Europea Circuito Off ACQUA torna ACQUA con Laura Serraino – Reggio Emilia
  • 2023 Corpi sospesi e imperfetti con Emanuele Giannelli – Basilica di Santo Stefano – Bologna
  • 2023 Fotografia Europea Circuito Off E farci poi creature – Reggio Emilia
  • 2022 Corpo tra forma, spazio e materia Indigo Art Gallery – Perugia
  • 2022 Framura Liguria
  • 2022 Fotografia Europea Circuito Off Invernario – Reggio Emilia
  • 2021 Untitled Ph21 Gallery – Budapest
  • 2021 Natura Umana Ferrara Photo Festival Circuito off – Ferrara
  • 2021 Libera di essere Roma Fotografia 2021 – Freedom, Palazzo Merulana, Roma
  • 2021 Fotografia Europea Circuito Off ,Terra Luna Corpo – Reggio Emilia
  • 2021 Diversità Cartelloni Piacenza – l’arte si fa per strada, Piacenza
  • 2020 Luxury Eggs Galerie Joseph Turenne – Paris Le Marais in occasione di Paris Photo – Parigi
  • 2020 48 Colpi di frusta Narsin Sotoudeh ”, N.I.C.E. , Paratissima Torino, Torino
  • 2020 Emotic-on Fabbrica del Vapore – Tempio del Futuro perduto, Milano
  • 2020 La scatola dei giochi Paratissima Bologna, Bologna
  • 2020 La scatola dei giochi Galleria Arte Spazio Tempo, Venezia
  • 2019 Cella Arte Fiera Padova, Padova
  • 2019 Cella part II Galleria Saphira and Ventura NY, New York
  • 2019 Magdalene Arthill Gallery, Londra
  • 2019 In Utero Biennale arte Milano, Brera, Milano
  • 2019 In Utero The Room Contemporary Art Space – San Marco, Venezia
  • 2019 Violenza Galleria Arte Spazio Tempo, Venezia
  • 2019 Violenza Biblioteca Berio Sala Mostre, Genova
  • 2019 Violenza Espace Thorigny – Le Marais , Parigi
  • 2019 Cella Palazzo Fantuzzi, Bologna
  • 2019 Arianna Fil Rouge Paratissima, Torino

Pubblicazioni

  • “Il fotografo magazine” 2019
  • Rewriters magazine, online
  • L’Arte che mi piace, online
  • Vanity Fair Italia
  • Realizzazione della copertina del libro Martina ed io di Elisabetta Loiero, prossima uscita
  • Pubblicazione immagini “Il corpo solitario III” – Giorgio Bonomi, Edizione Rubettin – 2021
  • Fanzine collettiva Meraki a cura di Simona Ghizzoni e Alessandro Ciccarelli
  • Fanzine E farci poi creature a cura di Nausicaa Giulia Bianchi

Formazione

Street Photography, Marc de Tollenaere
Autoritratto con Simona Ghizzoni; mentoring su progetti personali
Photoediting con Arianna Catania e Sarah Carlet
Linguaggio fotografico con Sara Munari
Biennale in fotografia autoriale con Nausicaa Giulia Bianchi
Fotografia di scena danza e teatro con Esplorazioni Contemporanee e Alice
Blangero
Corso di formazione triennale in Arte Terapia
Workshop Letizia Battaglia

MOSTRE & ESPOSIZIONI Recensioni

INTERVISTA: SERAFINA FIGLIUZZI

ITSLIQUID

Intervista: Serafina Figliuzzi
Luca Curci intervista Serafina Figliuzzi durante ANIMA MUNDI FESTIVAL 2019 – CONSCIOUSNESS at THE ROOM Contemporary Art Space.
Leggi l’intervista

#nonècolpasua, alla Biblioteca Berio la mostra contro la violenza sulle donne

IL SECOLO XIX

Una mostra concorso alla Biblioteca Berio per decidere quale sia l’immagine che meglio raccolta la violenza sulle donne ed i suoi pericoli.
Le immagini di fotografi che hanno risposto al bando del progetto Decidi tu, vengono votate per scegliere lo scatto che meglio rappresenta un monito per l’opinione pubblica.
Guarda il video

Cella – Bologna

“Questo non è un illuminato lager che ospita una comitiva di dame col renard per istituzionalizzare il genere pittrici e scultrici. L’altra metà dell’avanguardia , la faccia altra della medaglia, è costituita da sperimentatrici geniali, infaticabili promotrici di cultura esse stesse, e il territorio che ci si para davanti, il grande affresco, non è mai opaco poiché le opere, sommandosi, incrociandosi, finanche contrapponendosi nei luoghi e negli anni, restano emblemi audaci di un’articolata condizione umana, realizzata con quella non pietas che butta a mare il concetto di normalità… tutte le devianze insieme hanno fruttato una somma di eccellenti eversioni. Qui non v’è posto per stucchevolì madrigali o per leziose semplicerie di collegio; qui è palese una forza squassante, ragione di schianti e di esaltazioni. Il che sta a significare il vigore di una posizione rivoluzionaria e non rivoltosa che ha innovato con pienezza di autocoscienza.”

Lea Vergine

Nelle parole di Lea Vergine pare trovarsi un file rouge che, invisibilmente, mi è tornato alla mente osservando le fotografie dell’artista Serafina Figliuzzi intitolate in maniera emblematica, CELLA, CELLA 2, CELLA 3, presentate a Bologna in occasione della XXIV Collettiva Internazionale di Pittura, Scultura e Fotografia del progetto Arte a Palazzo. LA Figliuzzi pone il focus del proprio obiettivo su primissimi piani femminili, con un bianco e nero carico, in cui i dettagli si traducono in allegorie drammaturgiche, occhi velati di malinconie, labbra che tradiscono un senso di dolore interiore, mani che trovano le sbarre di fronte alla loro libertà. CELLA è il nome di una serie che si compone di scatti complessi, la cui fenomenologia riprende non già e non solo un linguaggio visivo precipuo, bensì, indaga le ombre di una condizione pressante, come quella carceraria, dentro e oltre le sbarre. Serafina Figliuzzi sceglie di mostrare il lato emotivo, carico di un pathos inusitato e di una bellezza che ferisce, in cui l’alienazione della prigionia si accomuna ad una questione di genere, di retrogrado pensiero sociale e culturale, mediante il cui abbattimento si potrà immaginare un salvifico processo di catarsi. CELLA, CELLA 2 e Cella 3 sono immagini liriche, ossimoricamente poetiche con cui interagire secondo i termini di un meccanismo scevro da preconcetti ma in grado di legittimare una “liberazione” profonda. Ogni elemento fenomenologico concorre a non definire una immagine completa, pulita, chiara, semplice. Ogni scatto, piuttosto, è animato da un fulgido taglio che, semioticamente, corrisponde ad un abbecedario dalle radici impresse nelle recondite dimensioni inconsce, inviolabili eppure violate da una condizione esistenziale da rivendicare.

Violenza – Parigi

“L’arte deve sopprimere la violenza”

Affermava Lev Tolstoj e al grande genio russo ci si può legare per indagare l’esperienza artistica della fotografia di Serafina Figliuzzi che giunge nella capitale francese in occasione della Selection Artist Galleria Farini a Parigi , esposizione internazionale di arte, pittura, e fotografia presso l’Espace Thorigny –Le Marais, cuore pulsante dell’arte parigina. Due opere in catalogo e stampe in mostra, più una terza presentata in video esposizione in sala a chiudere una trilogia complessa, estremamente caratterizzata da una valenza forte di denuncia e protesta da parte dell’artista a difesa delle donne: 148 colpi di frusta – Nasrin Sotoudeh e Casa dolce Casa gli scatti accompagnati da Perdita e Giudizio nel video wall. La Figliuzzi, non nuova ad una riflessione molteplice e plurima sul tema della violenza contro le donne, mediante una drammaturgia narrativa che si esplicita nella metafora fotografica, nel caso delle opere presentate a Parigi, si spinge oltre e alla metafora del racconto si unisce una descriptio che delinea i ruoli di un dialogo duro, scorretto e che è necessario far emergere per porvi un freno, nell’urlo inascoltato che giunge dall’universo femminile.

La lettura di tali opere procede per gradi, ad iniziare da una prima osservazione, dalla quale scaturirà un senso di negazione nell’osservante, per la forza evocatrice della mise en scène e per la codardia che appartiene ai più forti. “ 148 colpi di frusta- Nasrin Sotoudeh” richiama la vicenda di cui è vittima l’avvocata iraniana accusata di propaganda contro il governo e di essere apparsa in pubblico senza velo, condannata a 38 anni di carcere e 148 frustate …storia già vecchia e dimenticata. Ma è anche la storia di mille altre donne che vengono rinchiuse in centri di accoglienza, stuprate, percosse, private di libertà, diritti, dignità…storie di ordinaria follia e violenza di fronte alle quali c’è anche la responsabilità di chi si nasconde dietro propagande politiche spicciole e ideologie dell’assurdo e del terrore”, afferma l’artista.
“Casa dolce Casa”… è evocativa di uno stato di omertà violenta e casalinga in cui il silenzio vince sulla dignità umana e da cui non è al riparo neanche la fanciullezza. Storie di abusi familiari ai danni di bambini e bambine che diventeranno nella maggior parte dei casi a loro volta adulti violenti. Storie di aiuti mancati e di voci sorde, storie di incubi notturni, di sangue e terrore su bimbe promesse e vendute, storie di anni rubati, storie di vergogna”.

E si potrebbe continuare con lunghi elenchi nell’urlo silenzioso di intere generazioni e di un caos maledetto che zittisce la verità. Serafina Figliuzzi attraverso la verità fotografica ricostruisce verità nascoste invisibili e urla contro la società del nostro tempo.